La voce come primo libro d’amore
Nei primi mesi di vita, la lettura non ha ancora a che fare con le parole scritte, ma con la voce e la relazione.
Il bambino ascolta il ritmo, le pause, le sfumature emotive di chi legge: è così che impara il linguaggio, ma soprattutto la connessione.
Leggere al neonato significa parlargli con calma, guardarlo negli occhi, offrirgli suoni dolci e ripetitivi. Anche un semplice racconto, una filastrocca o una ninna nanna stimolano le sue aree cerebrali legate alla comunicazione e all’affettività.
La voce del genitore è la prima melodia di sicurezza. Leggere lo aiuta a riconoscere i toni emotivi e a collegare parole, sguardi e gesti. È un modo per dire “sono qui con te” attraverso la narrazione.
Non servono libri complessi: bastano immagini ad alto contrasto, ritmi lenti e frasi brevi. Ciò che conta non è il contenuto, ma la presenza.
Ogni volta che leggi, stai nutrendo la mente e il cuore del tuo bambino: la voce che ascolta oggi sarà la base su cui, domani, costruirà parole, empatia e attenzione.