Quando il sonno cambia, è segno di crescita
Tra i 3 e i 6 mesi, il sonno del bambino cambia profondamente. Dopo le prime settimane di ritmi imprevedibili, molti genitori notano improvvisamente più risvegli, difficoltà nell’addormentarsi o sonni più leggeri. È quella che spesso viene chiamata “regressione del sonno”, ma in realtà è una fase di maturazione: il cervello del bambino sta imparando nuovi cicli di sonno, più simili a quelli dell’adulto.
Durante questo periodo, il piccolo diventa più consapevole del mondo: riconosce volti, voci, distanze. Questa nuova sensibilità può portare a un bisogno maggiore di rassicurazione e presenza. Non si tratta di cattive abitudini, ma di un bisogno di connessione e sicurezza, come base su cui costruire autonomia e fiducia.
La cosa più importante è mantenere routine semplici e prevedibili: una voce calma, luci soffuse, gesti che si ripetono ogni sera. Questi rituali danno continuità e tranquillità, permettendo al bambino di sentirsi al sicuro anche quando il sonno si interrompe.
Accogliere i risvegli con pazienza e dolcezza aiuta il piccolo a imparare che può rilassarsi e tornare a dormire, perché qualcuno è lì per lui. Il sonno nei primi mesi non si “insegna”: si accompagna, con presenza e fiducia. Ogni notte, anche tra le fatiche, è un passo in più verso l’equilibrio e la sicurezza emotiva.