Il canone della longevità: Renzo Rozzini e una vita dedicata al vivere bene

Dalla cura della fragilità al valore della longevità: storia, impegno sociale e innovazione a Poliambulanza attraverso l’esperienza di Renzo Rozzini.

Dr. Renzo Rozzini

«La longevità non significa solo vivere più a lungo, ma vivere bene più a lungo»: è con questa consapevolezza che il dottor Renzo Rozzini ha dedicato oltre quarant’anni della sua vita alla medicina geriatrica, con un impegno appassionato e visionario. Rozzini, figura storica di Fondazione Poliambulanza, è tra i testimoni più autorevoli della crescita e dell’evoluzione del nostro ospedale. Entrato in Poliambulanza già nel 1997, proprio all’apertura della nuova struttura, ha vissuto in prima persona le sue profonde trasformazioni organizzative e culturali negli anni.

Le origini di Poliambulanza risalgono al 1903, quando dodici medici iniziarono ad assistere i più bisognosi nel quartiere del Carmine a Brescia, ispirati da valori profondamente umani e solidali. È con quegli stessi valori che, negli anni Novanta, in un periodo di importanti trasformazioni legate ai cambiamenti legislativi e al contesto sanitario regionale, il dottor Rozzini ha contribuito all’evoluzione di Poliambulanza, orientandola verso un’assistenza capace di rispondere alle nuove esigenze di una popolazione anziana, sempre più numerosa e con bisogni radicalmente diversi rispetto al passato.

 Longevità: una sfida sociale e sanitaria

Rozzini ha scelto di dedicarsi alla geriatria in anni in cui questa specializzazione era considerata inusuale per un giovane medico. «La vera sfida del futuro», gli anticipò un suo mentore, «sarà la longevità». E Rozzini ha accolto questa sfida con entusiasmo, convinto che prendersi cura degli anziani non significasse solo curare patologie, ma preservare qualità della vita e autonomia. «Curare la longevità non vuol dire aiutare a vivere a lungo», spiega, «vuol dire mantenere le persone in uno stato ottimale, fisico e mentale, il più a lungo possibile».

«La sempre maggiore attenzione alle patologie croniche sta cambiando radicalmente la salute delle persone anziane».

Nel corso della sua carriera, Rozzini ha osservato come la condizione degli anziani sia radicalmente cambiata grazie al progresso medico e sociale. Oggi, l’essere anziano non è più sinonimo di malattia cronica e dipendenza, ma «rappresenta una risorsa fondamentale per la società, come dimostrano i molti settantenni e ottantenni ancora attivi nella vita familiare e sociale». Questo mutamento ha richiesto una nuova cultura medica, capace di rispondere ai bisogni specifici di persone che non cercano solo salute, ma anche benessere sociale e psicologico.

La dimensione non profit: Poliambulanza e l’impegno sociale

Fondazione Poliambulanza, fin dalla sua nascita, si è distinta per un approccio non profit che pone la persona al centro della propria attività, garantendo cure di alta qualità senza discriminazioni economiche o sociali. Il dottor Rozzini sottolinea con forza questo aspetto: «La percezione del non profit è sempre stata chiara nella nostra comunità, perché abbiamo sempre messo al centro la missione sociale, non il profitto».

O meglio una buona gestione amministrativa, economica e finanziaria dell’ospedale, che reinveste l’utile generato nell’innovazione e nel miglioramento continuo dei servizi clinici e assistenziali. In Poliambulanza la sostenibilità economica non sacrifica l’etica e favorisce la missione sociale. Quest’ultima si traduce in servizi offerti con lo stesso alto standard qualitativo a tutti i pazienti: stessi medici e infrastrutture. L’unica differenza è nel comfort delle stanze e nella gestione dei tempi in base alle esigenze specifiche dei pazienti.

«Poliambulanza offre servizi con lo stesso alto standard qualitativo a tutti i pazienti»

Oltre al costante miglioramento interno, Poliambulanza ha sviluppato negli anni numerose iniziative di carattere solidale e collaborazioni con altre istituzioni sanitarie non profit. Questa rete consente una condivisione di best practice e una risposta sempre più efficace alle sfide sociali e sanitarie del territorio.

Dalla fragilità alla longevità: un nuovo paradigma di cura

«Quando ho iniziato a fare il medico, vedevo pazienti nati nel 1900. Avevano vissuto la Prima e la Seconda guerra mondiale, la fame, la povertà. Arrivavano a ottant’anni stremati. Oggi, l’ottantenne è un’altra persona: ha studiato, ha vissuto con accesso alle cure, ha avuto protezione sociale. La longevità oggi non è solo un dato anagrafico, è un obiettivo di qualità della vita».

Rozzini ha vissuto in prima linea il passaggio da una medicina focalizzata sulle malattie acute a un approccio orientato alla prevenzione e alla gestione delle patologie croniche. «Una volta non si operavano le anche e i vecchi smettevano di camminare. Oggi si operano anche a novant’anni. La vera sfida è permettere a queste persone di vivere la loro età avanzata nel miglior modo possibile».

Il concetto stesso di longevità è in evoluzione. “Una volta si parlava di invecchiamento. Oggi si parla di longevità, ovvero età avanzata in salute, avere ottant’anni in uno stato funzionale ottimale“. È su questa linea che Poliambulanza ha costruito la sua visione della medicina geriatrica, concentrandosi su un modello di assistenza che coniuga innovazione e umanità.

«Una volta si parlava di invecchiamento. Oggi si parla di longevità, ovvero età avanzata in salute, avere ottant’anni in uno stato funzionale ottimale».

«La vecchiaia è ancora un tabù. È proibito invecchiare, è proibito morire. Si fa di tutto per allungare la vita, ma il punto è: come la si allunga?. Da qui, l’impegno di Poliambulanza non solo nella cura, ma nella promozione di una cultura della prevenzione e del benessere».

Verso un futuro in cui la medicina incontra l’etica

Per Rozzini, il futuro della geriatria non può prescindere da un approccio integrato e multidisciplinare. «Un anziano non è solo un corpo da curare. Ha una storia, ha relazioni, ha una vita. Noi dobbiamo prenderci cura di tutto questo».

Poliambulanza sta lavorando su progetti mirati alla prevenzione e alla personalizzazione delle cure, con percorsi strutturati per la gestione della longevità. «Il nostro obiettivo è creare una medicina che accompagni le persone per tutta la vita, dando loro strumenti per affrontare la vecchiaia con consapevolezza e dignità».

«Un anziano non è solo un corpo da curare. Ha una storia, ha relazioni, ha una vita. Noi dobbiamo prenderci cura di tutto questo».

Perché è questa l’essenza di Poliambulanza: un luogo dove la medicina incontra l’etica, e dove la longevità non è soltanto un traguardo anagrafico, ma un impegno quotidiano per migliorare la qualità della vita di ciascun individuo.