Terapia Intensiva Neonatale: l’esperienza e la visione del dott. Paolo Villani

La terapia intensiva neonatale di Fondazione Poliambulanza rappresenta un’eccellenza nel panorama lombardo e nazionale per la cura dei neonati critici, grazie a un team multidisciplinare altamente specializzato e a un approccio innovativo e centrato sulla famiglia. In questo articolo, il dott. Paolo Villani, medico con oltre 40 anni di esperienza e primario del reparto, racconta il suo percorso professionale, le caratteristiche del reparto e le prospettive future.

Alcuni membri della Terapia Intensiva Neonatale. A destra, il Dr. Paolo Villani, responsabile TIN Poliambulanza

Il percorso professionale del dott. Paolo Villani

Il dott. Paolo Villani vanta una lunga carriera medica iniziata oltre 40 anni fa, con tre specializzazioni in pediatria, neonatologia e patologia neonatale, oltre a cardiologia. «Ho iniziato la mia carriera negli ospedali di primo livello e mi sono specializzato come neonatologo nel 1988 presso l’Università di Parma e ho lavorato presso gli Spedali Civili in TIN per 15 anni, occupandomi di rianimazione neonatale, cardiologia pediatrica e trasporto», spiega.

Successivamente ha ricoperto il ruolo di primario in diverse strutture, tra cui Fidenza, Bolzano, Mantova, Parma e infine dal 2017 in Fondazione Poliambulanza, dove lavora nella sua quarta terapia intensiva neonatale.

Un reparto all’avanguardia per la cura dei neonati critici

Il reparto di terapia intensiva neonatale di Fondazione Poliambulanza dispone di 20 posti letto suddivisi in 6 di terapia intensiva, 9 di sub-intensiva e circa 5 di cure minime.

«Siamo il quinto punto nascita della Lombardia e tra i primi 12 in Italia per numero di nati sopra i 2.500 all’anno»

Il reparto accoglie neonati da 23 settimane di gestazione in poi, con particolare attenzione a patologie legate alla prematurità, problemi respiratori, cardiovascolari, infettivi e metabolici. «Gli unici pazienti che trasferiamo sono quelli chirurgici, per i quali ci affidiamo agli Ospedali Civili, nostro centro di riferimento per la chirurgia pediatrica e la Cardiochirurgia dell’Ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo».

Un team multidisciplinare e un approccio centrato sulla famiglia

Il nostro reparto comprende circa 50 persone, tra cui 13 medici, 4 specializzandi, circa 37 tra infermieri, puericultrici, operatori sociosanitari, più una psicologa, una fisioterapista osteopata e due amministrativi.

I genitori possono accedere 24 ore su 24 e sono costantemente aggiornati sull’andamento clinico del loro bambino. «Nella fase acuta la presenza della mamma è fondamentale perchè aiuta a stabilizzare meglio il piccolo soprattutto attraverso la Kangaroo mother care. Quando il neonato è nella fase subacuta, la mamma è coinvolta attivamente nel processo di cura, partecipando a molte attività che poi proseguiranno anche a casa, come il cambio, il lavaggio e il contatto diretto».

Zero separation e cesareo dolce: innovazioni per il benessere neonatale

Fondazione Poliambulanza promuove il principio della “zero separation”, ovvero il contatto continuo tra madre e bambino fin dalle prime ore di vita. «Già in sala parto, sia in caso di parto naturale che cesareo, il bambino trascorre le prime due ore in braccio alla mamma», racconta il dott. Villani.

Da qualche mese è stato introdotto anche il “cesareo dolce”, una tecnica che consente al neonato di essere posizionato sul petto della mamma subito dopo l’estrazione. «Questo favorisce un legame psicologico e relazionale fondamentale e fa sì che la mamma diventi l’incubatrice naturale del proprio figlio».

Supporto psicologico e terapie innovative per ridurre il dolore

Il reparto si avvale della presenza di una psicologa due giorni alla settimana, che offre supporto emotivo permettendo ai genitori di sviluppare gli strumenti per affrontare lo stress del momento. Inoltre, una fisioterapista osteopata interviene per ridurre il dolore dei neonati durante le procedure mediche e a favorire un adeguato sviluppo psicomotorio.

Ricerca, tecnologia e impegno internazionale

Fondazione Poliambulanza è impegnata nella ricerca scientifica e nell’adozione delle tecnologie più avanzate. «Seguiamo protocolli internazionali e partecipiamo a studi multicentrici nazionali e internazionali», spiega Villani. Tra gli ultimi studi pubblicati, quello sull’utilizzo della maschera laringea per l’intubazione senza laringoscopio, una tecnica utile soprattutto nei paesi a risorse limitate.

Il reparto supporta inoltre due ospedali in Africa e collabora con iniziative per migliorare la cura neonatale nei paesi a basso reddito.

Prospettive future e ruolo regionale

Essere diventati centro di medicina materna e fetale di secondo livello (HUB) a livello regionale rappresenta un importante traguardo.

«Questo ci permetterà di rafforzare il nostro ruolo formativo e di riferimento nel territorio, anche attraverso la stazione di simulazione»

La stazione di simulazione permette di riproporre le urgenze ed emergenze della sala parto e del periodo immediatamente successivo, per formare medici, ostetriche ed infermieri alle migliori e più moderne cure oggi disponibili.

La collaborazione con gli Spedali Civili e altri centri di eccellenza continuerà a essere un pilastro fondamentale per garantire cure sempre più efficaci.

Un messaggio di speranza per le famiglie

«Il percorso in terapia intensiva neonatale è come una montagna russa, con alti e bassi continui», conclude Villani.

«Ma voglio rassicurare i genitori: non siete soli. Abbiamo competenze, esperienza e tecnologia per affrontare tutte le patologie più complesse. Siamo un gruppo affiatato di medici, infermieri e specialisti che lavorano insieme per il benessere dei vostri figli».

La terapia intensiva neonatale di Fondazione Poliambulanza rappresenta un modello di cura avanzato, che unisce competenza medica, innovazione tecnologica e un’attenzione profonda alla famiglia.

Grazie al lavoro del dott. Villani e del suo team, ogni giorno si scrive una storia di speranza e di vita.